La versatilità e la precisione che caratterizzano il processo di marcatura a caldo fanno sì che siano molteplici le applicazioni specializzate di questa soluzione nel comparto manifatturiero. Stiamo parlando, in effetti, di una metodologia che è in grado di integrarsi in processi di produzione che sono caratterizzati da un elevato livello di complessità, e che anche per questo motivo riveste un ruolo di primo piano nel garantire non solo la qualità, ma anche la tracciabilità dei prodotti che vengono realizzati.
La marcatura a caldo viene effettuata con macchinari che sono equipaggiati con un termostato di precisione attraverso il quale la temperatura può essere regolata in funzione del materiale che deve essere marcato e del tempo. La testa di marcatura riscaldata, per altro, consente di usufruire anche della marcatura a colori, che avviene tramite l’introduzione di un nastro di nylon fra la testa di marcatura e il pezzo. Il colore viene rilasciato in maniera permanente nel momento in cui il nastro viene premuto contro la superficie che deve essere lavorata dalla testa di marcatura riscaldata.
Quando conviene scegliere la marcatura a caldo
Sono numerosi i materiali per i quali si rivela adatta la marcatura a caldo: il legno, per esempio, ma anche il cuoio e la pelle, senza dimenticare la plastica. Duratura e al tempo stesso semplice, tale tecnologia permette di stampare incisioni su tutti i materiali che sono sensibili al calore.
Si può eseguire attraverso la marchiatura della superficie, vale a dire la sua bruciatura diretta; oppure tramite l’uso del nastro colorato che, come detto, rilascia sulla superficie il colore, nel caso in cui si abbia la necessità di ottenere un’incisione colorata.
Le marcatrici a caldo possono accogliere numeratori, punzoni, loghi e caratteri; la superficie viene bruciata e marchiata in virtù del calore che viene impresso dalla testa riscaldata ad alte temperature che entra a contatto con la superficie che deve essere lavorata.
Tutti i vantaggi offerti dalla marcatura a caldo
La temperatura di esecuzione di una marcatura a caldo cambia in base alle caratteristiche del materiale che deve essere lavorato: per esempio si va da un minimo di 150 gradi a un massimo di 210 gradi nel caso della pelle, mentre per il legno non si può scendere sotto i 240 gradi e non si può andare oltre i 300 gradi.
Come si può ben intuire, è proprio la temperatura di esecuzione uno degli aspetti più importanti che possono garantire il buon esito della marcatura. Il meccanismo di funzionamento prevede l’impiego di uno stampo con incisione in rilievo, mentre la matrice viene esposta alla fonte di calore tramite un supporto ad hoc.
Dopo che il timbro è stato fissato a uno scaldatore, la matrice viene portata alla temperatura richiesta in funzione del materiale sul quale il marchio dovrà essere realizzato. Un altro aspetto decisivo per la riuscita della marcatura è la pressione che si esercita, e questa è la ragione per la quale in genere si tende a optare per una macchina con attivazione automatica invece che per una macchina manuale. Il tempo di contatto fra il materiale e i timbri a caldo, in ogni caso, non supera mai i 4 secondi.
La marcatura a caldo nell’industria manifatturiera
Considerando il ruolo di fondamentale importanza che viene rivestito dalla marcatura dei componenti nell’industria manifatturiera odierna, è facile intuire perché le applicazioni specializzate garantite dalla marcatura a caldo siano così preziose in tale ambito. Se fino a qualche tempo fa ci si limitava a ricorrere a sistemi tradizionali quali la tampografia, l’acquaforte o l’incisione, oggi le applicazioni tecnologiche all’avanguardia si sono moltiplicate.
Ecco, quindi, che il settore manifatturiero moderno sceglie sempre più spesso la marcatura a caldo non solo per identificare i prodotti, ma anche per altri scopi, assicurando la conformità agli standard e più in generale la qualità dei componenti.
Anche il laser può essere utilizzato per la marcatura a caldo, arrivando ad aprire la strada per una nuova era nel settore e rendendo obsolete altre tecniche, che erano caratterizzate da uno o più difetti ormai non più sostenibili nel comparto industriale moderno: la scarsa sostenibilità ambientale, la poca precisione, la lunga durata dei processi, i costi troppo elevati e così via.
La marcatura a caldo tramite laser
Come indicato in precedenza, la marcatura a caldo può essere effettuata anche attraverso il laser, una tecnologia che aumenta, fino a poco prima del punto di fusione, la temperatura del materiale su cui si sta lavorando, tipicamente un metallo.
In questo modo, il reticolo cristallino si modifica, e sulla superficie compaiono degli strati di ossido; ne derivano colori di rinvenimento ben visibili fino a 200 gradi di temperatura. Qualora, invece, tale soglia di temperatura venga superata, la marcatura sparisce in quanto il reticolo cristallino torna allo stato di partenza, senza che la struttura subisca variazioni.